Le rose dei benzinai


Come abbiamo scritto nel post "10 validi motivi per fare Guerrilla Gardening, il Giardinaggio d’Assalto ha cambiato alcuni nostri modi di vedere le cose.

Ad esempio, quando passeggiamo per le campagne e le citta’, notiamo particolari che in tempi passati non avremmo nemmeno sospettato esistessero.

Tutto questo, bisogna ammetterlo, nasce innanzitutto dalla stringente necessita’ di trovare qualche pianta da utilizzare a costo zero per i nostri attacchi, tenendoci cosi’ uno o due soldini in tasca.

Sul prezioso “Guerrilla Gardening: manuale di giardinaggio e resistenza contro il degrado” (Michele Trasi, Andrea Zabiello. Edizioni Kowalski) , ad esempio, si trova fra i consigli quello di non lasciarsi tentare da costose e meravigliose piante che alcuni fiorai o vivaisti mettono in mostra perche', generalmente, si tratta di esemplari a lenta crescita e piuttosto delicate, che male sopporterebbero lo stato un po’ brado della pianta da guerrilla gardening (bisogna, infatti, tenere conto che non si avra’ sempre occasione di annaffiarla o che, nella peggiore delle ipotesi – come ci e’ gia’ successo – faccia gola a qualche disonesto poco interessato alla bellezza come patrimonio di tutti).

Nel Manuale, quindi, si sprona l’aspirante guerrigliero a non disdegnare piante selvatiche che, gia’ adattate al clima esterno, con un minimo di manutenzione possono essere trasformate in splendidi addobbi per aiuole, vasi e rotonde dimenticate dagli uomini.

Con questo spirito, sempre piu’ di frequente ci capita di vedere delle belle piante in giro per la campagna.
Ad esempio, le pervinche che abbiamo usato per il primo attacco a Quarto Inferiore.

Cosi’, a seconda delle stagioni, scopriamo che c’e’ del miracoloso in cio’ che la natura riesce a regalare: dalle querce nate da ghiande disseminate dal vento, alle vie di campagna trasformate in sentieri dorati grazie ai ranuncoli in primavera; dai non-ti-scordar-di-me coi loro minuti fiorellini azzurri, a certe specie di erba medica che, in questa stagione colorano di fiori violacei interi campi destinati alla sapiente arte della rotazione delle colture; dalle distese di ortica e malva selvatica, agli eleganti topinambur che sbocciano in settembre senza che nessuno se ne debba curare piu’ di tanto.

Ed e’ proprio volgendo lo sguardo tutto intorno, anche nelle citta’ o tra le inferriate dei giardini privati, che abbiamo notato un particolare fino ad oggi ignorato.

Provateci anche voi: tenete la mente accesa mentre guidate e noterete moltissimi benzinai  con la passione del giardinaggio e che negli isolotti che dividono l’area di rifornimento dalla carreggiata, spuntano spesso delle magnifiche piante.

Rose, oleandri, cespugli spinosi dalle bacche blu-violacee,  lavanda in spighe, piccole siepi tagliate ad arte….

Tutto cio’, ovviamente, non a nulla a che vedere con il guerrilla gardening.

E allora perche’ parlarne in questo blog?

In fin dei conti, si tratta di aree private che i proprietari rendono gradevoli piu’ per se stessi che non per i frettolosi clienti che fanno il pieno al fai da te.

Probabilmente, la galoppante crisi economica ed il costante aumento dei carburanti fa si’ che i piu’ preferiscano fare il pieno in autonomia e risparmiare qualche centesimo da dedicare al successivo rifornimento, piuttosto che lasciarsi servire dal gestore dell’impianto.

E forse, questo lascia ai benzinai piu' tempo per dedicarsi a quei piccoli giardini che gli automobilisti ignorano, tanto sono preoccupati di ripartire immediatamente, nemmeno fossero al pit-stop del gran premio di Montecarlo.

Anzi, laddove non c’e’ un servizio di cassa e il pagamento viene effettuato ad una persona che fa avanti e indietro sul piazzale, potrete osservare nervosi clienti con il finestrino abbassato,  la banconota gia’ pronta, e le dita della mano destra tamburellanti sul volante come a dire
Quanto tempo perso, solo per pagare un pieno”.

Ad essere onesti, non ci e’ mai capitato di vedere un benzinaio lavorare di zappa e rastrello, tanto sono presi dal proprio lavoro e sembra quasi che quelle aiuole siano in grado di badare a se stesse, anche se e’ ovviamente impossibile.

D’altra parte, in quei momenti, nessuno ha voglia di stare a guardarsi intorno: siamo tutti viandanti assetati nel deserto e l’unica cosa che conti e’ dissetarci alle oasi a 95 ottani.

Ci piace allora pensare, che per i benzinai il tempo scorra in maniera differente, piu’ lentamente rispetto al nostro che è fatto di convulsi spostamenti in roventi scatole di latta.

In questo tempo dilatato, tra un rifornimento e l’altro, il benzinaio si asciuga le mani dai residui di gasolio e, afferrata una cesoia, cesella con delicatissimi movimenti cespugli a foggia d’alberello, recide fiori ormai appassiti e appaga – loro si’! – di acqua le piante sull’isolotto che lo separa dal frenetico mondo oltre il suo piazzale.

La prossima volta che vi fermate a fare rifornimento, spendete qualche centesimo in piu’ e lasciate che sia il gestore a fare il pieno, poi scendete dall’auto e andate a osservare i loro roseti.

Quando il vostro serbatoio sara' colmo, tornando nel mondo dove il tempo corre di fretta, la vostra mente sara’ accesa e potrete finalmente notare le piccole Versailles ai successivi distributori che incrocerete.
E, fermi ad un semaforo, magari scorgerete anche un fiore viola nato spontaneamente al bordo della strada.

Ecco, a quel punto sarete pronti per diventare guerrilla gardener.


Via Cristoforo Colombo, Bologna

Un'elegante successione di vasi bianchi

Via del Fossolo, Bologna

Pieve di Cento

Pilastro, Bologna

Via Porrettana

Sullo sfondo, cespugli ad alberello

Via Tito Carnacini, Bologna

Cespuglio di lavanda a Castenaso

Girasoli in Via Massarenti

Via Don Luigi Sturzo, Bologna

Pochi ciottoli e il gioco e' fatto!

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